Dott.ssa Francesca Evangelisti
Biologa Nutrizionista
e molecolare
Dottore di Ricerca in Biodiversità ed Evoluzione
“Chiunque sia stato stato il padre di una malattia, una alimentazione non corretta ne è stata la
madre”
George Herbert
La banana, uno tra i cibi più consumati al mondo, è il frutto del banano, una palma sempreverde appartenente alla famiglia delle Musacee, originaria dell’Asia e dell’Africa. Di forma oblunga, la banana possiede una buccia esterna piuttosto dura, di colore che varia dal verde nei frutti ancora acerbi, al giallo acceso a inizio maturazione, fino al giallo scuro con piccole chiazze marroni nei frutti molto maturi. La porzione interna è la polpa, la parte commestibile, che si presenta carnosa, di colore biancastro e di gusto dolce e aromatico; in avanzato stato di maturazione, tende a manifestare chiazze marroni corrispondenti ad accumuli di zuccheri. Il livello di maturazione della banana è dunque visibile sia dal colore della buccia che da quello della polpa. Tra la buccia e la polpa è presente un ulteriore strato protettivo esterno (floema), composto da fili lunghi e sottili che corrono lungo tutta la lunghezza del frutto. Le banane sono raggruppate in grappoli, detti più comunemente caschi, costituiti fino a 200 frutti e aventi un peso fino a 50 kg.
La banana contiene molte vitamine (A, B1, B2, B1, B2, B3, B5, B6, C e K) e minerali (calcio, fosforo, magnesio, ferro, potassio, zinco, rame, fluoro, sodio e selenio), oltre a beta-carotene e alfa-carotene, e antiossidanti. E’ pertanto un vero concentrato di sostanze benefiche per la nostra salute.
Caratterizzata da un colore rosso intenso, ottimo profumo e un sapore dolce, la fragola è il frutto della pianta Fragaria vesca, appartenente alla famiglia delle Rosacee e caratterizzata da piccoli fiori bianchi. In Europa è originaria delle zone Alpine, ma esistono anche specie americane ed asiatiche. È un frutto molto antico, conosciuto già all'epoca dei Romani, che per il profumo la chiamavano "fragrans". La varietà selvatica, molto diffusa nei boschi di montagna, è dotata di un frutto piccolo e delicato, mentre quella coltivata, che si trova in commercio, presenta un frutto molto più grosso e sodo. Contraddistinta da una rosetta di foglie alla base, la superficie della fragola è ricoperta di minuscoli semini di colore giallo, detti acheni, che sono in realtà i veri frutti della pianta. Ciò che noi mangiamo dunque, oltre naturalmente ai veri frutti, non è altro che il ricettacolo di una infiorescenza che, dopo la caduta del fiore, si ingrossa e diventa succulento.
La mandorla è il frutto oleoso del mandorlo, nome scientifico Prunus dulcis, una pianta appartenente alla stessa famiglia del pesco, quella delle Rosacee. La pianta può raggiungere i 10 mt d’altezza, ha foglie lanceolate caduche e produce in primavera caratteristiche infiorescenze bianche o rosate, molto belle. Il seme del mandorlo è la mandorla stessa, una drupa composta da un guscio legnoso, spesso ricoperto di peli. Il seme è a sua volta rivestito da un nocciolo di colore marroncino, rugoso o liscio. Esistono mandorle dolci e amare; le prime sono quelle commestibili mentre le seconde sono tossiche per cui vengono utilizzate soltanto in profumeria e medicina. Le mandorle sono diffuse in tutta l’area mediterranea, ma originarie dell’Asia. Gli antichi esploratori le consumavano durante i viaggi lungo la via della seta, così i primi mandorli furono piantati in Italia, Spagna, Grecia e Marocco.
Le Bacche di Goji (dette wolfberry, bacche del lupo) sono i frutti dell’omonima pianta Lycium barbarum, un arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Solenacee, la stessa di patate, pomodori, peperoni e melanzane. Sono originarie del Tibet, Himalaya, Nepal e Mongolia, ma si possono trovare in commercio anche bacche coltivate in Italia e in Europa. Le bacche di Goji sono frutti rossi di piccola dimensione (1-2cm), disponibili principalmente in forma essiccata. Dolci al palato, si contraddistinguono per un particolare retrogusto dolce-amaro. Esistono diversi tipi di qualità di Goji, ma la "Xing Dal" risulterebbe essere la migliore per quantità di principi attivi e per composizione qualitativa. Questa qualità è lavorata artigianalmente e ciò permette di mantenere la vitalità del frutto e il valore assoluto dei suoi componenti.
Le bacche di goji rientrano di diritto tra le bacche della salute, insieme alle più comuni more, ai mirtilli e ai lamponi. Ricche di antiossidanti naturali, che le rendono un aiuto prezioso nel contrastare i radicali liberi, sono un ottima fonte di acidi grassi essenziali, betacarotene (più delle carote), ferro (più degli spinaci) e proteine (più dei cereali). Forniscono anche fibre che fanno assorbire meno grassi e zuccheri e tengono sotto controllo il grasso addominale.
Il finocchio (Foeniculum vulgare) è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Probabilmente originaria dell’Asia Minore, e già noto presso gli egizi, i greci e gli arabi, è diffuso in tutta l’area Mediterranea. Il caratteristico aroma si deve alla consistente presenza di anetolo, un’essenza che viene usata per la preparazione di liquori quali la sambuca. Esistono 2 varietà principali di finocchio: quello selvatico e quello comune. Il primo è una pianta spontanea perenne, dal fusto ramificato e che raggiunge i 2 metri di altezza, e di cui si utilizzano soprattutto foglie e frutti a scopi aromatici. Il secondo è invece una varietà annuale coltivata, con la radice a fittone e che resta sotto il metro di altezza, dal sapore più dolce e meno pungente. Viene utilizzata per la produzione del “grumolo”, la parte edibile, costituita da guaine fogliari di colore bianco/verde pallido e carnose, strettamente sovrapposte a formare un fusto unico.
Vegetale magico apprezzato dagli antichi Romani e dagli Egizi, la cipolla (Allium cepa) è una delle più antiche piante orticole, coltivata oggi in tutte le parti del mondo, ma che non si ritrova più allo stato spontaneo. La parte commestibile è il bulbo, del quale si consumano le squame interne (tuniche), carnose e succulente, e non quelle esterne, sottili, cartacee e variamente colorate di giallo-arancio.
Le numerose varietà di cipolle si distinguono principalmente per la forma del bulbo, per il colore delle tuniche (giallo, giallo-paglierino, rosso e bianco) e per il sapore. Alcune si raccolgono in primavera, altre in autunno-inverno. Ci sono poi varietà che si consumano fresche, o che si conservano fino alla primavera successiva, così come cipolle, piccole e di colore bianco, utilizzate dall’industria per la produzione di sottoli e sottaceti. Tra le varietà più comuni troviamo la cipolla di Tropea, dolce e quindi ottima da consumare cruda, la cipolla bianca gigante di giugno, di grandi dimensioni, sferica e bianca, e la cipolla bianca di maggio, bianca e di forma piatta.
La carota (Daucus carota) è una pianta erbacea originaria dell’Afghanistan, di cui si consuma la radice. Dalla carota selvatica, comunissima nei prati e nei luoghi incolti, dal mare ai monti, sono state ricavate numerose varietà orticole, onde modificare dimensioni, forma e colore. Abbiamo quindi carote arancioni, rosse, nere e bianche, come anche carote corte, mezzane e lunghe. Atro carattere su cui si è intervenuti è l’epoca di maturazione, in base alla quale si distinguono oggi varietà precoci, medie e tardive. Così le carote sono oggi diventate disponibili tutto l’anno e ciò le rende, già di per sé, un ortaggio prezioso. Approfondiamo caratteristiche e proprietà della comune carota arancione, la più consumata.
La carota è un alimento poco calorico e quasi privo di grassi, molto ricca di sostanze utili all’organismo, in particolar modo di fibra e caroteni, sostanze utilizzate per la produzione di vitamina A. La carota è inoltre essa stessa ricca di un composto che agisce come vitamina A, il betacarotene, responsabile del suo colore arancione. Contiene inoltre vitamine B1, B2, D e C, zuccheri direttamente assimilabili (levulosio e destrosio), e numerosissimi minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, sodio, magnesio, manganese, zolfo, rame, bromo). Da questo ricco bouquet di sostanze ed elementi salutari si intuiscono subito le proprietà benefiche della carota.
E’ il frutto dell’albero Malus communis, un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee e che risale all’età della pietra. In realtà quello che noi mangiamo non è il vero frutto, bensì la polpa che si forma attorno ad esso; il vero frutto corrisponde al torsolo, contenente i semi.
Le varietà di mele sono tantissime e differiscono fra loro principalmente per colore e sapore. Tra le mele rosse ritroviamo la Stark Delicious, dal sapore aromatico e polpa fine e croccante, la Annurca, dalla polpa succosa e dolce, la Ambrosia, con macchie gialle e polpa succosa profumata di nettare, la Fuji, tendente al rosato e dolce, e la Royal Gala, con venature giallo chiaro e polpa soda leggermente aspra. Tra quelle gialle ritroviamo la Golden Delicious, dal sapore dolce e con polpa croccante e compatta, e tra quelle verdi la Granny Smith. La mela è un frutto che si trova tutto l’anno, ma è bene sapere che la sua maturazione naturale va da metà agosto a fine ottobre, per cui la si trova fresca fino a gennaio. Dopo, si trovano le mele conservate in atmosfera modificata.
Dott.ssa Francesca Evangelisti
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