LA CAROTA: LA RADICE DALLE MILLE PROPRIETA’

La carota (Daucus carota) è una pianta erbacea originaria dell’Afghanistan, di cui si consuma la radice. Dalla carota selvatica, comunissima nei prati e nei luoghi incolti, dal mare ai monti, sono state ricavate numerose varietà orticole, onde modificare dimensioni, forma e colore. Abbiamo quindi carote arancioni, rosse, nere e bianche, come anche carote corte, mezzane e lunghe. Atro carattere su cui si è intervenuti è l’epoca di maturazione, in base alla quale si distinguono oggi varietà precoci, medie e tardive. Così le carote sono oggi diventate disponibili tutto l’anno e ciò le rende, già di per sé, un ortaggio prezioso. Approfondiamo caratteristiche e proprietà della comune carota arancione, la più consumata.

La carota è un alimento poco calorico e quasi privo di grassi, molto ricca di sostanze utili all’organismo, in particolar modo di fibra e caroteni, sostanze utilizzate per la produzione di vitamina A. La carota è inoltre essa stessa ricca di un composto che agisce come vitamina A, il betacarotene, responsabile del suo colore arancione. Contiene inoltre vitamine B1, B2, D e C, zuccheri direttamente assimilabili (levulosio e destrosio), e numerosissimi minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, sodio, magnesio, manganese, zolfo, rame, bromo). Da questo ricco bouquet di sostanze ed elementi salutari si intuiscono subito le proprietà benefiche della carota.

La carota è antianemica, rimineralizzante, valido sostegno delle difese immunitarie naturali, regolatrice delle funzioni digestive e dell’intestino, in particolare diuretica e depurativa. Ha inoltre funzione galattogena, stimola cioè la produzione di latte materno per cui è consigliata alle mamme che allattano. Al negativo, considerando cioè i disturbi, la carota può curare anemia, astenie, crescite difficili, stati di demineralizzazione, problemi di vista legati a disturbi della cornea, affezioni intestinali, diarree e stitichezza, specie nei bambini, ulcera gastrica e duodenale, affezioni bronchiali e polmonari, insufficienza epatica e biliare, affezioni cutanee, calcoli, reumatismi e gotta.

La carota aiuta anche ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue in quanto le fibre solubili riescono a legare gli acidi biliari che si trovano in circolo; questo processo porta a un maggior consumo di colesterolo da parte dell’organismo, per la formazione degli acidi biliari sottratti in precedenza.

La carota fa molto bene alla pelle: il betacarotene è molto utile per la crescita e la riparazione dei tessuti, per cui aiuta a mantenere la pelle sana, fresca e morbida, mentre una sua carenza può portare a problemi di secchezza e desquamazione. Il betacarotene, inoltre, cicatrizza rapidamente la pelle in caso di ferite, e favorisce l'abbronzatura, in quanto stimola la melanina, sostanza che da colore alla pelle quando ci abbronziamo e la protegge dai raggi ulravioletti. la vitamina A è utile in caso di rughe, acne e dermatosi.

La carota aiuta a perdere peso, in quanto acqua e fibre aumentano il senso di sazietà e regolarizzano l’intestino. Il betacarotene, a potente azione antiossidante, consente inoltre di eliminare il grasso con più facilità nell’ambito di una dieta finalizzata al dimagrimento. Ricordiamo che affinchè l’organismo possa assorbire il betacarotene, è bene che le carote siano condite con un filo d’olio: è il grasso infatti che consente al corpo di assimilare questa sostanza.

LA CAROTA IN TAVOLA

 

L’assunzione alimentare ideale è il succo di carota fresco, anche mescolato al latte per potenziarne le proprietà espettoranti e depurative. Vanno anche bene le carote crude come spuntino o per insalate e contorni, le carote lessate in pochissima acqua e condite con olio extravergine di oliva ed erbe aromatiche, le carote aggiunte a zuppe e minestre di ortaggi misti, e per la preparazione di soffritti. Per il piacere dei golosi, sporadicamente, si può mangiare la tradizionale torta di carote, squisito dolce altoatesino. In ogni caso occorre sapere che è meglio consumare la carota cruda perché l’indice glicemico è più basso (30) rispetto alla carota cotta (85). Se cotta, è bene dunque servire nello stesso pasto un alimento proteico per tenere sotto controllo la glicemia. E’ utile inoltre sapere che la carota non deve mai essere spelata, ma semplicemente spazzolata e lavata sotto l’acqua, per non perderne le preziose proprietà.

LE RICETTE

PASSATO DI CAROTA CONTRO LA COLITE: raschiare 500gr di carote e tagliarle a pezzi. Porre le carote in una pentola e farle bollire in un litro di acqua fino a completa cottura. Frullare le carote e addizionare alla purea dell’acqua bollita fino a raggiungere un litro; aggiungere al tutto mezzo cucchiaino di sale marino integrale. Il composto si conserva al fresco e va consumato nel corso delle 24 ore per 2 o 3 giorni.

ANTIPASTO SAZIANTE E PER ASSIMILARE MENO GRASSI E ZUCCHERI: grattugiare 2 carote , spruzzarle con succo di limone e condirle con un pizzico di sale, 1 presa di pepe ed 1 cucchiaino di semi di sesamo leggermente tostati. Mescolare e servire subito in tavola, per evitare l’ossidazione delle carote e quindi la perdita di vitamine ed enzimi.

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